Alcune richieste fanno rizzare i capelli anche ai più esperti carrozzieri. Le cause? Una meravigliosa Gran Turismo, la cui carrozzeria era completamente ammaccata: cos’era accaduto? Alcuni giorni prima, alla fine di un lungo viaggio di lavoro, il proprietario era atterrato all’aeroporto di Milano. Dopo alcune ore seduto sulla scomoda poltrona dell’aereo, già pregustava il confortevole e rilassato viaggio verso casa.
Ma il sorriso sparì immediatamente dalle sue labbra, non appena nella semioscurità del parcheggio scorse la sua auto. Da non credere: cofano, tettuccio, bagagliaio e, addirittura parafanghi e portiere erano completamente devastati da bugne di circa tre centimetri. Una massiccia grandinata era la causa di questa bella sorpresa. Le auto parcheggiate accanto alla sua non versavano in condizioni migliori. “La polizza Kasko coprirà tutti i danni!”, pensò e, un po’ preoccupato, partì verso casa. Il giorno successivo, in officina, ebbe inizio la discussione e la situazione delineatasi era tutt’altro che semplice. Fu coinvolto anche un perito che, però, non fu in grado di determinare se e come potesse essere effettuata la riparazione nell’ambito di un importo sostenibile. La parola chiave era “mix di materiali”: per ridurre il peso nelle auto sportive, infatti, vengono assemblati l’uno accanto all’altro materiali differenti quali alluminio, alcuni acciai e carbonio. Stando alla perizia, ciascuno di essi doveva essere trattato in modo diverso, rendendo le riparazioni di ampie superfici notevolmente più complesse. Il proprietario era allarmato: la sua auto sarebbe finita dallo sfasciacarrozze? Un secondo perito espresse un parere definitivo sulla sua macchina: nell’officina della case madre sarebbero stati smontati tutti i componenti accessori, tettuccio compreso, parzialmente tagliati e quindi rimontati. Il proprietario si chiese quante settimane avrebbe richiesto tale procedura e cosa avrebbe significato in termini di valore del veicolo.
Infine, fu interpellata anche Continental. Il titolare Erwin Mittelberger iniziò immediatamente le verifiche di tutte le superfici e, dopo una lunga valutazione, si espresse in questo modo: “Tutte le ammaccature possono essere eliminate e probabilmente senza bisogno di una verniciatura completa”.
Il proprietario dell’auto si sentì notevolmente sollevato da un lato e un po’ preoccupato dall’altro, temendo che l’intervento non sortisse i risultati auspicati. Diede fiducia al signor Mittelberger conferendoli l’incarico, anche perché questo modus operandi gli sembrava il meno invasivo. In effetti, dopo numerose ore spese premendo, spingendo, tirando, piegando e misurando, i rilievi elettronici della carrozzeria confermarono che non si erano registrati scostamenti dallo stato originale. Una verniciatura? Assolutamente non necessaria!
A tarda sera ci arrivò la chiamata del cliente entusiasta, che aveva già mostrato la vettura a una serie di amici: nessuno poteva scorgere neppure l’ammaccatura più piccola! Un bel modo per terminare una giornata lavorativa…